Una ARO M-461 al Rally di Monte Carlo

a cura della redazione

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È il 1975, nel Principato di Monaco giungono sotto lo striscione dell’arrivo i concorrenti della 43° edizione dell’appuntamento rallystico per antonomasia, il Rally di Monte Carlo, prima tappa del campionato. La gara di questa edizione è stata caratterizzata da ghiaccio e neve abbondanti mettendo a dura prova uomini e auto.

All’arrivo ci sono i tanti mezzi di assistenza, ufficiali e non, che con carrello al seguito sono pronti a caricare le auto reduci dalla massacrante corsa. Tra i tanti, appare riconoscibilissima con il suo muso alto e appuntito una bianca ARO M-461 con carrello al seguito, sta caricando nientemeno che una Porsche RSR. Una scena senz’altro curiosa, inedita anche per chi è abituato a vederne tante come i monegaschi.

La ARO è di Mauro e la Porsche 911 Carrera RSR Gr.4 numero 74 della Scuderia Brescia Corse che si trova ora sul rimorchio è stata condotta dall’equipaggio Franco Berruto – Mauro Mabritto. Già, Mauro non è solo il proprietario della M-461, ma è anche il coéquipier della potente RSR.

La formula regolamentare del Rally monegasco di quegli anni è particolarmente complessa: tappe di avvicinamento anche di 4000 km. da percorrere in 3 giorni, con partenza da cinque città europee diverse, per poi ricongiungersi a Gap, ai piedi delle Alpi per la partenza delle prove cronometrate. La gara si svolge lungo ulteriori estenuanti 2500 km, più un raid che un rally, distanza che costringe i 96 equipaggi alla partenza a darsi spesso il cambio alla guida: ciascuna coppia è quindi costituita da un pilota e un copilota, piuttosto che da un pilota e un navigatore.

La RSR numero 74 è la stessa che, condotta da Berruto in coppia con altri copiloti, aveva già partecipato al Giro d’Italia del ‘74 e alla Targa Florio del ’75, cogliendo rispettivamente il 13° e il 12° posto assoluto; partecipa quindi al Rally di Monte Carlo con la coppia Berruto-Mabritto con l’intenzione di farsi ugualmente valere.

Le cose, però, non iniziano bene, la particolare sagoma della ARO di Mauro non distrae i commissari di gara. La RSR una volta giunta a Gap viene sottoposta a una minuziosa verifica: l’impegnativo alettone posteriore, una vera e propria ala, seppure del tutto originale, non è omologato in Francia per la circolazione stradale e quindi non è ammesso. Per ovviare al problema, l’intero cofano posteriore viene sostituito da un normale cofano motore della 911 in versione stradale, privo di qualsiasi appendice aerodinamica.

 █  ASSISTENZA ALLA PORSCHE RSR Gr.4

Al Rally di Monte Carlo del ’75, la Porsche 911 Carrera RSR condotta dal duo Berruto-Mabritto conquisterà un eccellente 18° posto assoluto.

Alla partenza, la RSR dovrà rinunciare al cofano posteriore originale dotato di un’imponente ala non omologata in Francia.

Il veicolo d’assistenza è la ARO M-461C di Mabritto, del tutto a suo agio tra la neve e il ghiaccio che caratterizzerà quell’edizione.

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