Per il TAR Lazio le storiche sono tali solo se sono in gruppo

 Per il TAR Lazio le storiche sono tali solo se sono in gruppo

Ennesima stravaganza giuridica sul blocco della circolazione per le auto storiche a Roma, il TAR del Lazio respinge la richiesta di sospensione presentata da club e associazioni

Se la sentenza del Consiglio di Stato di fine maggio sembrava avesse ammorbidito la posizione inizialmente intransigente del governo capitolino in tema di divieti alla circolazione per le auto storiche, il TAR del Lazio con la sentenza del 2 agosto scorso sembra andare nella direzione opposta.

A luglio, ASI e alcuni club tra cui la Scuderia Romana La Tartaruga, forti delle indicazioni del massimo organo amministrativo che richiedeva al TAR del Lazio di pronunciarsi rapidamente nel merito, avevano presentato ricorso urgente richiedendo la sospensione e l’annullamento del divieto di circolazione nella ZTL “Fascia Verde” per i veicoli d’interesse storico e collezionistico non rispondenti alle norme antinquinamento precedenti l’Euro 3, se alimentate a gasolio Euro 5.

Il TAR laziale ha motivato il rigetto non ravvisando elementi d’urgenza. In particolare, per il problema legato all’impossibilità di raggiungere le officine situate all’interno della ZTL nei giorni lavorativi, ha individuato la singolare soluzione di cambiare officina scegliendone una all’esterno della “Fascia Verde”, ignorando che i lavori di ripristino o di manutenzione di un’auto storica richiedono officine specializzate, spesso uniche nel loro settore di competenza.

Ma ciò che più sorprende sono due motivazioni specifiche. La prima: i giudici laziali, citando l’art. 60 del CdS, confondono Veicoli d’Epoca con Veicoli d’Interesse Storico, riferendosi ai primi e alle norme che ne regolano la circolazione per indicare i secondi oggetto del ricorso. Una confusione inaccettabile per un dispositivo emesso da un tribunale.

La seconda: per gli stessi giudici, “i veicoli d’epoca”, da intendersi i veicoli d’interesse storico, hanno valore “storico artistico”, si, proprio “storico artistico”, solo se circolano in occasione di eventi autorizzati,  ovvero manifestazioni, gare, mostre, sostanzialmente solo quando circolano in gruppo; diversamente, circolando al di fuori di tali eventi, quindi singolarmente, secondo i magistrati perdono la loro valenza storico culturale diventando meri veicoli inquinanti. Un evidente strafalcione, considerato che proprio l’accentramento delle fonti d’inquinamento costituisce un pejus per la qualità dell’aria. 

Ovviamente, visto lo strampalato dispositivo, club e associazioni ricorreranno nuovamente al Consiglio di Stato per vedersi riconoscere le proprie ragioni.

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