Sbloccato il Decreto sulle Targhe Storiche
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- 3 Settembre 2023
Lo scorso 4 agosto il ministro Salvini ha firmato il decreto attuativo della legge n.178/2020 che consente di richiedere la targa di prima immatricolazione per i veicoli storici
Finalmente anche in Italia sarà possibile richiedere la targa storica di prima immatricolazione per i veicoli da reimmatricolare o già circolanti con altra targa più recente, in quest’ultimo caso solo se precedentemente reimmatricolati.
È quanto previsto dal decreto attuativo siglato dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che sblocca dopo quasi tre anni di attesa l’applicazione di un emendamento alla legge n.178/2020 che modifica l’articolo 93 del CdS. Il decreto attuativo permette per i veicoli radiati d’ufficio o per esportazione, di origine sconosciuta o, se circolanti, reimmatricolati, di richiedere le targhe della prima iscrizione al PRA o in alternativa di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione del veicolo, ovviamente non già assegnata, in entrambi i casi con caratteristiche dimensionali e grafiche conformi all’originale.
Per il rilascio delle targhe è richiesto un contributo di € 549 per gli autoveicoli e € 274,50 per i motocicli e le macchine agricole, con il Ministero che stima in non meno di 5.000 le richieste di targhe originali che perverranno annualmente alla MCTC. Resta da capire se la norma, non è chiaro da una prima lettura della nota ministeriale, comprenda o meno quei veicoli che hanno targa diversa dall’originale per cambio della provincia di residenza, il caso più ricorrente, non trattandosi tecnicamente di una vera e propria reimmatricolazione.
L’attuazione della norma è il risultato ottenuto dopo diversi anni di lavoro dalle associazioni di settore, con ASI e ACI che, neanche a dirlo, si accreditano pro domo loro il ruolo più importante nell’aver raggiunto tale risultato, con l’una che ovviamente esclude del tutto l’altra. Un atteggiamento divisivo che non giova al mondo dell’auto storica. ▄