Perché Nasce una Nuova Rivista

Per un editore il lancio di una nuova testata è sempre un evento emozionante, ma nel caso specifico, considerata la particolarità del progetto editoriale, lo è ancora di più. Un progetto senza precedenti, votato all’innovazione, che si rivolge agli appassionati di auto storiche in forma completamente nuova, pensato sin dalla nascita per essere digitale e offrire quelle interconnessioni informative che la carta stampata per limiti congeniti non può proporre.

Un progetto che s’innesta in un periodo non felice per l’editoria di settore, con pubblicazioni storiche che si ridimensionano e nuove testate che appaiono con l’unico scopo di perorare interessi di bottega, ma che vede in questa stagnazione un’ulteriore opportunità per innovare e smarcarsi dalla solita visione monolitica a cui siamo stati forzatamente abituati, puntando anche su una prospettiva più internazionale.

Certamente i progetti innovativi hanno bisogno di tempo per vincere le innate resistenze al cambiamento, soprattutto in quei settori particolarmente statici come quello dell’editoria dedicata alle auto d’antan, ma è nostra intenzione accorciare i tempi offrendo un contenitore informativo di qualità, realizzato con la partecipazione attiva e diretta dei Club, nonché di content creator tra i più competenti e seguiti sui nuovi canali divulgativi.

C’era quindi proprio bisogno di una nuova rivista dedicata alle auto storiche? Noi crediamo di si.

L’editore

Nel realizzare questo primo numero di Classic Auto & Cars Magazine siamo partiti da quello che non avremmo voluto leggere su una rivista di settore. Abbiamo quindi bandito la superficialità nel trattare gli argomenti, l’accomodamento come forma di compiacimento verso particolari marchi o persone, e soprattutto quella ritrosia a trattare auto normali quant’anche storiche, senza minimamente preoccuparci del loro valore economico.

Partendo da questo assunto vi offriamo un articolo monografico di ben 50 pagine dedicato alla Fiat Ritmo,  doveroso omaggio alla vettura che ha lasciato una traccia indelebile nel design degli anni ’70,  oggetto a fine giugno in quel di Torino dei festeggiamenti per i 45 anni dalla presentazione del modello.

Ma abbiamo anche riservato un altrettanto corposo articolo monografico all’ARO M-461, fuoristrada romeno che per quasi mezzo secolo è stato oggetto sulla stampa occidentale, anche quella più acclamata, di narrazioni distorte e non rispondenti alla realtà.

Altrettanto impegno è stato riservato agli altri articoli della rivista, tra i quali non possiamo non citare la pubblicazione in forma testuale di una videointervista rilasciata da Nicola Materazzi prima che fosse riscoperto dal grande pubblico, una chicca al tempo passata inosservata e che merita di essere riscoperta.

In conclusione, ci siamo posti l’obiettivo di dar vita a un magazine nuovo sotto tutti i punti di vista, di realizzare ciò che mancava: la rivista che non c’era.

Il direttore editoriale

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