VW Maggiolino, Vale Tanto Quanto Pesa
- La Storia in una Foto
- 1 Settembre 2023
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Terminata la Seconda Guerra Mondiale, dopo due mesi di occupazione americana, nel giugno del ’45 la Volkswagen passa sotto il controllo dell’amministrazione militare britannica.
L’intenzione degli inglesi è produrre auto in piccoli lotti esclusivamente per le forze armate, ma l’avveduto Maggiore Hirst, a capo dell’amministrazione militare, si pone da subito l’obiettivo di produrre mille esemplari al mese con sbocco anche sul mercato civile. A luglio del ’46 alcuni esemplari raggiungono i primi rivenditori sul territorio della Germania controllata dai britannici e già a ottobre dello stesso anno è operativa una primordiale rete di vendita e assistenza, senza ovviamente dimenticare il ricco mercato estero, soprattutto quello svizzero.
Nonostante le difficoltà dovute alla scarsità di materie prime, a Wolfsburg si passa dai 1785 esemplari prodotti nel secondo semestre del 1945, agli oltre 10 mila del 1946.
Nel ’47, per consentire l’approvvigionamento delle preziose materie prime, l’amministrazione sigla un accordo con il governo francese per la fornitura alle forze armate transalpine di mille VW Typ 1/111 Standard completi di ricambi, equivalenti alla produzione di un mese, in cambio di un pagamento in natura: il baratto consiste nella controfornitura di 1590 tonnellate di ferro e acciaio, una manna dal cielo per l’industria automobilistica tedesca.
Alla fine del ’47 gli esemplari che usciranno dalle catene di montaggio di Wolfsburg saranno quasi 9 mila, nel ’48 oltre 19 mila, anche grazie alle materie prime ricevute dalla Francia; nel ’49, ultimo anno di gestione militare inglese, supereranno le 46 mila unità. A ottobre dello stesso anno, infatti, la proprietà passerà al governo federale della Germania, mentre l’amministrazione andrà al governatorato della Bassa Sassonia, sede degli stabilimenti.
Dopo oltre quattro anni, la Volkswagen ritorna ai tedeschi. ▄