Materazzi, Io Lo Conoscevo Bene

Nicola Materazzi - Intervista

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Raccogliamo il ricordo del giornalista Nicola Senatore che traccia un profilo intimo dell’ingegnere, svelandoci un Materazzi inedito, dedito a lunghe passeggiate in riva al mare e a trasmettere la sua passione ai giovani

a cura della redazione

L’ingegnere Materazzi lo conoscevo bene. L’avevo conosciuto in occasione di una richiesta che mi era pervenuta da un mio collega di Salerno, avrei dovuto intercedere presso l’ingegnere per favorire la visita e l’intervista di una scolaresca dell’Istituto Tecnico “Basilio Focaccia” che ha sede nella città campana.

Mi ero quindi presentato da Materazzi per chiedere la sua disponibilità. Inutile dire che aveva subito aderito con entusiasmo, era ben felice di parlare del suo lavoro ai giovani. Gli studenti, arrivati con l’autobus da Salerno come fossero in gita per visitare un museo o un monumento, si erano presentati compostissimi a casa sua per intervistarlo e ascoltare delle sue esperienze. Ovviamente li avevo accompagnati a mia volta per introdurli, insieme agli insegnanti.

Si notava subito il suo entusiasmo nel vedere la sua stessa passione negli occhi dei ragazzi, tanto che, con una disponibilità unica, aveva persino portato la scolaresca nel suo grande scantinato dove disponeva di innumerevoli parti di auto, in particolare Ferrari, e come un padre che spiega ai figli, si era speso senza risparmiarsi nell’illustrare il funzionamento del motore, entrando nei dettagli e rispondendo a ogni singola domanda che gli veniva posta.

Un’attenzione verso i ragazzi eccezionale che mi sorprese particolarmente. Per questo decidemmo di rivederci per realizzare un’intervista che avesse come tema la sua carriera, cosa che avvenne pochi giorni dopo.

  Il buen ritiro

La sua casa è sul lungomare di Sapri, ha dei grossi finestroni che affacciano sulla baia e da cui si vede il mare, l’aveva acquistata quando si era trasferito dall’Emilia per dedicarsi al meritato riposo del pensionato, il buen ritiro.

Era una persona gentile, tranquilla, con una smodata passione per il suo lavoro: nei fatti ha dedicato la sua vita al lavoro, era capace di lavorare notte e giorno pur di arrivare all’obbiettivo che si poneva. Il suo carattere era diretto, schietto, se non andava d’accordo con qualcuno non lo nascondeva affatto, non aveva sovrastrutture che gli permettessero di essere accomodante, in questo era molto trasparente, persino troppo.

Materazzi amava fare lunghe passeggiate in riva al mare, lo si poteva incontrare spesso, non mancava di salutare chiunque incontrasse, dalle nostre parti si usa così, ci si saluta anche quando non ci si conosce. Ma ovviamente tutti lo conoscevano, tutti sapevano chi fosse quel vecchietto con le mani dietro la schiena che si poteva incontrare passeggiando, era l’ingegnere della Ferrari.

Si fermava molto volentieri a scambiare due chiacchiere, che spesso diventavano quattro e poi persino otto, era sempre disponibilissimo e non si sottraeva a nessuna discussione, qualunque fosse l’argomento.

L’ingegnere in occasione dell’incontro con gli alunni dell’Istituto Tecnico “Basilio Focaccia” di Salerno. 

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