I 2500 km. di gara vedranno l’equipaggio della Brescia Corse impegnato contro i mostri sacri del Gr.4, un nugolo di Lancia Stratos e 124 Abarth Rally, di Alpine A110 e A310, oltre alla Lancia Beta Coupé, tutte seguite dalle squadre ufficiali. Devono anche guardarsi dalle agguerritissime Gr.2 seguite ufficialmente dalle case madri, le Renault R17, Citroën GS e Polski Fiat 125P su tutte, come pure dalle Opel Ascona, l’Alfa Romeo GTV 2000 (Gr.1) e le tante BMW 2002 Ti (Gr.1 e 2), seguite in forma semiufficiale.
L’impegno sarà ancora più probante a causa delle condizioni meteo con cui si svolgerà il rally, neve e ghiaccio, anche a quote basse, non daranno tregua agli equipaggi del Monte Carlo ’75.
La ARO di Mauro seguirà tutto il rally in qualità di veicolo d’assistenza, e che assistenza. Sulla neve e sul ghiaccio i veicoli delle altre squadre, anche quelle ufficiali, avranno non poche difficoltà a raggiungere il fine tappa per anticipare l’arrivo delle auto in gara, in particolare nell’ultima tappa con lo scollinamento del Col de Turini. La M-461 non se ne cura, un fuoristrada che fa assistenza in condizioni così difficili semmai si esalta. Spesso, in attesa della ripartenza, offre anche un minimo di riparo all’equipaggio, proprio minimo perché il telo di copertura fa quel che può. “Ricordo un freddo cane”, ci rivela Mauro, “ma su neve e ghiaccio la ARO andava molto bene”.
La coppia Berruto-Mabritto, al termine del rally vinto dalla Stratos di Munari, agguanterà un eccellente 18° posto assoluto, ci piace pensare anche grazie all’assistenza della M-461, che neve e ghiaccio non sono riusciti a fermare. Ma non finisce qui. Mauro partecipa a una seconda edizione del Rally di Monte Carlo, quella del ’79, stavolta in coppia con Picozzi e sempre con la fidata ARO a fare da veicolo assistenza. Questa seconda partecipazione, più sfortunata, terminerà purtroppo con un ritiro.
Ma il Monte Carlo non è il solo, Mauro parteciperà tra il ’76 e l’83 a diversi Rally nazionali con i colori della Scuderia Nord Piemonte, togliendosi diverse soddisfazioni, tra cui la vittoria di classe al Rally delle Valli Imperiesi del ’79, sempre a bordo di una Porsche 911 Carrera. A seguirlo non mancherà la sua ARO M-461, con tanto di adesivo della scuderia piemontese sulla portiera a sancirne lo status di veicolo assistenza ufficiale.
La M-461 di Mauro è la versione con motore romeno a benzina da 2,5 litri, acquistata nuova a Torino nel giugno del ’74, ma giunta in Italia a settembre del ’73; ha l’omologazione per 8 posti ma viene ancora utilizzata con assiduità soprattutto per andare nei boschi a raccogliere legna.
La ARO è affiancata anche da una Land Rover Series III 88: “Ma per certi versi la preferisco alla inglese”, ci confessa, “perché su strada si guida meglio ed è più veloce”. Secondo Mauro, la mancanza del riduttore non si fa sentire, anzi, la presenza della sola prima corta e delle altre marce lunghe consente di superare gli ostacoli affrontandoli alla giusta velocità con un certo abbrivio. Ne apprezza in particolare gli angoli d’attacco, eccellenti; per contro, lamenta la presenza di qualche vibrazione di troppo e il disallineamento delle lamiere, ad esempio parabrezza e portiere hanno la tendenza a non combaciare perfettamente. In compenso: “Si è sempre dimostrata affidabile, non mi ha mai dato noie, addirittura ha ancora tutte le guarnizioni originali di primo impianto, sia meccaniche che di carrozzeria”.
Mauro la mantiene in condizioni d’uso, la utilizza principalmente in montagna, ma si ripromette di rimetterla in sesto prima o poi. “Quello che mi trattiene è che poi sarei impossibilitato ad utilizzarla come faccio adesso, restaurandola mi dispiacerebbe portarla in mezzo ai boschi”.
Ci mancherebbe, sarebbe un vero oltraggio costringere una M-461 che ha sfidato il Turini a fare delle semplici e tranquille passeggiate. ▄