█ IMS 57
1957-59
L’IMS 57 prende il nome dalla fabbrica e dall’anno di avvio della produzione e attinge a piene mani ai ricambi meccanici disponibili presso lo stabilimento di Câmpulung destinati originariamente alla GAZ 67B: il motore di 3.3 litri con 4 cilindri in linea da 50 CV, il cambio a 4 marce non sincronizzate privo di riduttore, gli assali a ponti rigidi, ovvero per la nuova vettura viene utilizzata l’intera meccanica della GAZ-67B.
La GAZ 67B aveva a sua volta ereditato il motore e i ponti dall’autovettura GAZ M1 e il cambio dall’autocarro GAZ MM/AA, come noto equivalenti rispettivamente delle Ford Model B e degli autocarri Ford AA prodotti su licenza in URSS a partire da metà degli anni ’30. In buona sostanza, i romeni utilizzano per la prima automobile di propria progettazione la meccanica che già conoscevano dagli anni ’30 ai tempi della Ford di Romania, un cerchio che si chiude.
La sola meccanica non è però ancora sufficiente a creare un nuovo veicolo, serve uno chassis, le sospensioni e soprattutto una carrozzeria adatta agli impieghi più vari, come richiesto dalle autorità. Il telaio viene progettato ex-novo discostandosi completamente da quello della GAZ 67, le sezioni anteriore e centrale si trovano più in basso rispetto alla sezione posteriore su cui poggia il vano di carico, mentre le traverse mantengono la stessa larghezza per l’intera lunghezza del telaio, un modo pratico di semplificare la costruzione; stessa sorte per le sospensioni, notoriamente uno dei punti critici del fuoristrada sovietico, che ora adottano robuste balestre a tutta lunghezza ancorate sotto il ponte all’avantreno, sopra al ponte al retrotreno. Restano però i vetusti ammortizzatori a leva.
Non avendo risorse e tempo da dedicare alla progettazione di una nuova carrozzeria, i tecnici romeni prendono spunto dalla carrozzeria a due porte chiusa da centine e telo amovibile della GAZ 69M, l’unico riferimento moderno disponibile in quel momento in Romania, ridisegnandola totalmente per adattarla al nuovo telaio. Non c’è necessità di chiedere il benestare ai sovietici, le misure completamente diverse rendono la carrozzeria dal disegno molto simile ma con nessuno elemento o pannellatura intercambiabile tra i due modelli.
La carrozzeria della IMS 57 è semplice, con pannellature lisce prive di qualsiasi nervatura ancorate a profili di rinforzo interni a sezione quadra, e dispone di due portiere di accesso laterale dello stesso disegno, a differenza della GAZ 69M che le ha di disegno differenziato a causa della posizione della ruota di scorta. Proprio la ruota di scorta viene riposizionata sulla fiancata lato guida dietro l’asse posteriore, mentre ai lati del portellone del vano di carico sono posizionati due singolari gavoni accessibili dall’esterno e chiusi ciascuno da uno sportello apribile verso l’alto.
Internamente, il guidatore e il passeggero trovano posto su una panca imbottita dotata di spalliera minimalista fissata alla paratia divisoria che separa il posto guida dal vano di carico; la strumentazione è raggruppata al centro del cruscotto con luce d’illuminazione esterna come sulla GAZ 67B. Il singolo tergicristallo è invece comandato manualmente non essendo dotato di motorino elettrico.
Non disponendo inizialmente di presse per lo stampaggio, le pannellature della carrozzeria delle IMS 57 sono praticamente realizzate a mano da battilastra che utilizzano forme in legno per ottenere le giuste curvature.
Tecniche di produzione così artigianali consentiranno alla IMS di produrre solo 154 esemplari nel ‘57, che diventeranno 760 nel ‘58 e 830 nel ‘59. ►
█ SCHEDA TECNICA
▲ Il volante e il quadro strumenti, posizionato centralmente come sulla GAZ 67B. I posti anteriori sono separati dal vano posteriore da una paratia su cui è fissato un cuscino dall’imbottitura appena percettibile che fa da schienale. Sedile e schienale sono a panca unica.
▲ ▼ Il telaio è progettato in house dai tecnici romeni ed è caratterizzato dal piano centrale/anteriore ribassato rispetto al piano posteriore.
▲ I ponti rigidi sono quelli della GAZ 67B, mutuati dalla GAZ M1 / Ford Model B risalenti agli anni ’30, come pure i vetusti ammortizzatori a leva.
Qui Varsavia
La Polonia è uno dei paesi dell’Est in cui la M-461 è stata esportata. Come in uso nei paesi d’oltrecortina, l’importazione è stata soggetta all’approvazione del Ministero dei Trasporti a seguito di approfonditi test.
Il primo test del 1967 vede impegnata una M-461 e dà esito negativo, l’elenco di carenze e difetti è talmente lungo da non avere paragone con qualsiasi altro veicolo testato in precedenza e, pur avendo dato buona prova in fuoristrada sulla neve, la Polonia non può che rifiutarne l’acquisizione.
Alcuni mesi dopo, a metà 1968, un secondo test vede protagonista un esemplare preserie della 461 nella versione aggiornata “C”, questa volta il test è superato brillantemente, tanto che le autorità polacche ne valuteranno persino l’impiego nell’esercito e l’assemblaggio in loco.
Nel 1969 ha inizio l’importazione, la M-461 C verrà impiegata esclusivamente per usi civili da agenzie statali, il numero totale di esemplari importati è sconosciuto.