█ IMS M59
1959-62
Nato il primo fuoristrada romeno si devono affrontare due priorità: aumentare il ritmo di produzione e rendere il veicolo utilizzabile per il trasporto leggero. Per rispondere a tali esigenze nasce nel ’59 il modello M59, ovvero Muscel, la regione in cui ha sede la produzione, anno ’59.
Per rendere il telaio più adatto al trasporto merci se ne progetta uno ex-novo, ora costituito da due longheroni scatolati in acciaio a sezione quadra con andamento perfettamente rettilineo, come in uso sugli autocarri.
La soluzione del telaio tipo autocarro è probabilmente figlia dei riscontri avuti da un primo tentativo di applicare la carrozzeria di un furgone/minibus al telaio della IMS 57, applicazione che vede coinvolta la fabbrica di autobus Tudor Vladimirescu di Bucarest a partire dal ’58 con la realizzazione di versioni preserie del furgone TV-4, TV-5 in versione a trazione integrale, successivamente disponibile in serie solo dopo l’avvento della M59 in diversi allestimenti (minibus, furgone, ambulanza, pickup, ecc.).
L’adozione del nuovo telaio consente di semplificare anche il pianale della carrozzeria, ora perfettamente piana per l’intera lunghezza, dall’attacco del parafiamma motore al portellone posteriore. Nel mentre si costruiscono le M59, il processo di produzione dei lamierati viene finalmente industrializzato ricorrendo a presse idrauliche in dotazione allo stabilimento Steagul Roșu di Brașov in luogo della battitura manuale. Compaiono le nervature di rinforzo, viene ridisegnato il portellone, riposizionata la ruota di scorta immediatamente dietro la portiera lato guida e quindi differenziato il disegno della portiera lato passeggero, come sulla GAZ 69M.
La nuova carrozzeria è ora più corta di 15 cm, la panca anteriore lascia il posto a due sedili separati, la strumentazione è riposizionata di fronte al posto guida, i gavoni posteriori sono ora accessibili dall’interno e appare finalmente il doppio tergicristallo elettrico. Inoltre, ai cerchi vengono applicate le caratteristiche coppe coprimozzo verniciate nello stesso colore della carrozzeria. Grazie a tali innovazioni il peso totale del veicolo viene ridotto di 70 kg.
Sui primi esemplari la M59 adotta ancora la stessa meccanica della GAZ 67B con motore tipo IMS 58A, equivalente al MAS della IMS 57, successivamente la potenza del motore viene portata a 56 CV riprogettando i collettori di aspirazione e scarico e utilizzando un nuovo carburatore: il motore aggiornato prende il nome di IMS 59A.
Sempre in corso d’opera vengono inoltre adottati nuovi assali, molto più robusti, la scatola differenziale ha una nuova forma con boccia dell’asse anteriore posizionata sul lato destro, gli attacchi delle balestre anteriori sono ora posizionati al di sopra degli assali. Ridotto anche il passo, ora più corto di 10 cm.
█ SCHEDA TECNICA
█ VERSIONE AGGIORNATA
▲ ▼ L’introduzione del nuovo modello M59 vede finalmente l’adozione di lamierati stampati con presse industriali. La carrozzeria, con pianale totalmente rivisto per essere adattato al nuovo telaio, continuerà a mantenere elementi estetici del suo precedessore, quali il parabrezza in due pezzi e le mezze porte superiori in tela. Compaiono le coppe coprimozzo, elemento inusuale per un fuoristrada ma caratteristico del veicolo romeno.
█ IMS M59 B
1963-64
La M59 rappresenta un bel passo in avanti rispetto alla precedente IMS 57, ma è ancora dotata del vecchio motore Ford di 3,3 litri a valvole laterali della GAZ 67B, tecnicamente superato e molto assetato.
Il motore della IMS 57 ha un consumo che supera con facilità i 4 km/l e richiede la revisione completa dopo poche decine di migliaia di chilometri per la congenita carenza nella lubrificazione, il progetto Ford che risale agli anni ’30 lo rende del tutto inadeguato alle esigenze degli anni ’50.
È urgente adottare un nuovo motore, per realizzarlo i tecnici romeni si basano sul motore russo utilizzato sul nuovo autocarro SR-131 Carpati derivato dal Ford Y V8 da 5 litri a benzina, dimezzandone cilindri e conseguentemente cilindrata.
A partire dal 1963, la versione B della M59 monta dunque il nuovo motore tipo M207 di 2,5 litri da 70 cavalli, per le origini legate all’autocarro Carpati noto come “Jumatate Carpati”, la metà del Carpazi, con un’architettura molto più moderna.
È dotato ora di valvole in testa, è più potente e allo stesso tempo più parco nei consumi, con tempi di revisione straordinaria molto più lunghi del predecessore grazie a una migliore lubrificazione interna.
Altre novità riguardano il cambio, ora con terza e quarta marcia sincronizzate, e le sospensioni a balestra con biscottini posizionati anteriormente. Inoltre, la boccia del differenziale viene riposizionata sul lato sinistro dell’asse anteriore.
L’installazione del nuovo motore costringe a spostare l’imbocco della manovella per l’avviamento a mano più in basso e a destra del foro precedente, che non solo rimarrà al suo posto, ma verrà addirittura affiancato da un terzo foro a sinistra con l’unico scopo di dare equilibrio estetico: ora i fori sulla mascherina sono addirittura tre.
L’ottimizzazione dei processi di produzione permetterà di aumentare notevolmente il numero di esemplari realizzati: la M 59 sarà prodotta in quasi 15 mila esemplari, la versione B in poco più di 9 mila.
Nel 1964 la nuova M-461 affiancherà nella produzione la M59 B, con gli ultimi esemplari consegnati ancora nei primi mesi del ’65. ►
█ SCHEDA TECNICA
▲ Il telaio della M59, qui nella versione M59 B, è caratterizzato da longheroni scatolati diritti per tutta la loro lunghezza, soluzione comune agli autocarri.