Nelle 15 sale espositive interne, distribuite in uno spazio di circa 800 mq, sono custoditi oltre 3000 cimeli delle più diverse tipologie: uniformi, armamenti, stemmi, distintivi, paracadute di ogni tipo, materiale aviolancistico, oggetti comuni del soldato e documenti autentici, raccontano la storia del paracadutismo italiano, dalle origini ai giorni nostri.
Il percorso espositivo interno è ordinato per tematiche, il visitatore può ammirare le onorificenze conferite ai paracadutisti sin dagli albori, rivivere la nascita delle diverse scuole di paracadutismo e le successive fasi di formazione.
Nelle prime sale sono esposti i bozzetti relativi a quello che fu il primo paracadute a struttura rigida della storia a opera di Leonardo Da Vinci nel 1485, presenti nel foglio 381 del “Codice Atlantico”.
Tra i primi tentativi sperimentali di utilizzo di un paracadute si cita Fausto Veranzio da Sebenico che nel 1616 si lancia da una torre a Venezia atterrando incolume, mentre nel 1799 i fratelli Garnerin eseguono lanci con paracadute senza struttura portante rigida.
Il paracadutismo militare italiano nasce invece nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale, con il tenente Hardouin di Gallese che per primo si lancia da una quota di 1.200 metri da un pallone aerostatico.
Particolarmente interessante è il percorso dedicato alla Seconda Guerra Mondiale e alle operazioni in Africa Settentrionale, inclusa la battaglia di “El Alamein”, con la ricostruzione di fedeli ambientazioni del periodo.
Una sala è dedicata al tragico incidente aereo verificatosi il 9 settembre 1971 sulle secche della Meloria, al largo di Livorno, dove nel corso di un’esercitazione congiunta anglo-italiana, perirono 46 paracadutisti italiani e 6 membri dell’equipaggio inglese, il più grave incidente occorso alle forze armate dalla fine della II G.M.
A concludere il percorso espositivo ci sono le testimonianze delle operazioni condotte dai paracadutisti all’estero nel dopoguerra, a partire dalle operazioni in Libano del 1982, e le attività sportive e di supporto all’ENEA in Antartide.
Il personale militare si adopera con passione e dedizione nell’intento di valorizzare e salvaguardare l’importante patrimonio culturale e storico affidatogli.
Inoltre, al fine di inserirlo in un contesto sociale il più ampio possibile, sono state avviate importanti collaborazioni con le istituzioni, scuole di ogni ordine e grado, associazioni d’arma e culturali.
I risultati degli ultimi due anni sono stati frenati dall’emergenza covid, ciò nonostante dalla data di costituzione a oggi hanno varcato i cancelli del Museo oltre 20 mila visitatori. ►
VTT FIAT 6614
MOTORE: 4 CILINDRI – 5.184 cc; POTENZA: 160 CV; CARBURANTE: Gasolio; PESO: 7,2 t a vuoto, 8,5 t a pieno carico; EQUIPAGGIO: 3+7 persone; PROTEZIONE: Balistica/NBC; ARMAMENTO: Mitragliatrice Browning da 12,7 mm; DIMENSIONI: Lunghezza 5,86 m, Larghezza 2,5 m, Altezza 1,78 m; VELOCITÀ MAX: 100 km/h; PENDENZA MAX SUPERABILE: 60%; CAPACITÀ SERBATOIO: 143 litri; AUTONOMIA: 700 km; capacità anfibie.
Mezzo impiegato dal contingente italiano in Libano, Somalia e Mozambico, l’esemplare esposto reca proprio la livrea utilizzata nel paese africano con le insegne ONU in portoghese (Nações Unidas), la lingua ufficiale locale.
VTT M-113 TOW
MOTORE: 6 CILINDRI – 5.211 cc; POTENZA: 210 CV; CARBURANTE: Gasolio; PESO: 9,1 t a vuoto, 11,6 t a pieno carico; EQUIPAGGIO: 1+4 serventi; PROTEZIONE: balistica; ARMAMENTO: Lanciamissili Controcarro BGM-71 TOW + Mitragliatrice Browning da 12,7 mm; DIMENSIONI: Lunghezza 4,86 m, Larghezza 2,68 m, Altezza 2,02 m; VELOCITÀ MAX: 64 km/h; PENDENZA MAX SUPERABILE: 60%; CAPACITÀ SERBATOIO: 360 litri; AUTONOMIA: 320 km; CAPACITÀ di GUADO: 1 m.
Mezzo già in dotazione ai reparti d’arma base della brigata paracadutisti, la versione controcarro è stata l’ultima a essere ritirata dall’impiego effettivo.
La versione TOW ha la particolarità di avere il tetto apribile.
AGUSTA AB-205 A-1
MOTORE: monomotore 1 turbina; POTENZA: 1400 CV; PESO: 2,18 t a vuoto; 4,31 t max al decollo; AUTONOMIA: 2,30 h o 580 km; CAPIENZA: 11 militari; VELOCITÀ MAX: 220 km/h.
Versatile elicottero plurimpiego, è la versione prodotta su licenza in Italia del Bell UH-1H statunitense. Per decenni ha costituito la principale componente ad ala rotante dell’Esercito servendo in tutti i reparti.
L’esemplare esposto MM80681 è stato in servizio presso il 4° Reggimento Aviazione Esercito Altair – 54º gruppo squadroni “Cefeo” con base a Bolzano.