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Ritmo 125 TC Abarth

Abarth, basta il suffisso per connotare la versione più sportiva della Ritmo. Il motore è basato sul 2.0 TC della 131, ma è completamente rivisto dai tecnici di Corso Marche: modificato nell’albero a camme, nei pistoni, nell’aspirazione e nello scarico, guadagna però solo 10 cv in più rispetto all’originale. Anche il robusto cambio della ZF è oggetto delle cure Abarth, come pure i differenziali ora con un rapporto più lungo. Vengono riviste anche le sospensioni, riprendendo le modifiche applicate alla precedente Ritmo 75 Gr.2 da rally. Il motore e l’intero avantreno vengono prodotti in Abarth e inviati, come il cambio della ZF, a Rivalta per l’assemblaggio.

L’esterno è più caratterizzato rispetto a quello della 105 TC. Rimane invariato il paraurti anteriore con spoiler integrato e i fari supplementari, ma si aggiungono una striscia adesiva con la scritta “Abarth 2000” in basso sui fianchi, la cornice nera del parabrezza, le targhette con logo Abarth, i bei cerchi in lega da 14” a 4 razze e un vistoso spoiler posteriore nero in gomma che riprende il disegno del profilo inferiore del lunotto, un elemento che inizialmente sarà criticato.

L’interno, invece, è identico a quello della 105 TC, a esclusione dei sedili mutuati dalla Lancia Beta Coupé, forse più votati al comfort che alla sportività. Il motore più ingombrante e le ruote di maggior diametro, hanno obbligato i tecnici della Fiat a trasferire la ruota di scorta dal vano motore al bagagliaio posteriore, disposta ora verticalmente e chiusa in una sacca di plastica morbida.

  SCHEDA INFORMATIVA

 
Motore 1.995 cc da 125 CV; Peso: 980 kg; Velocità max: 190 km/h; Consumo: 9,7 km/l;  carrozzeria a 3 porte.
 
VENDITA E PRODUZIONE: da febbraio 1982 a novembre 1982; prodotta in circa 7 mila unità.
 
PRO: motore elastico; cambio sportivo; buona tenuta di strada.
 
CONTRO: velocità massima reale di poco superiore alla 105 TC; sterzo poco reattivo; trasmissione rumorosa.
 
OPTIONAL: vernice colore Argento.
 
COLORI: Rosso, Nero e Argento su richiesta.
 

La 125 TC rappresenta l’apice in termini di sportività e potenza della Ritmo prima serie, una vettura che non nasconde, per complessità di progettazione e costruzione, lo scopo finale di questa versione: correre. Tutto nasce quando, dopo il buon successo nei rally della 75 Abarth Gr.2, i programmi sportivi del gruppo Fiat prevedono l’istituzione di un campionato monomarca dedicato alla Ritmo con l’intento di promuoverne le vendite. Però, così come avvenuto per la 105 TC, la versione sportiva prevista per le corse avrà una gestazione lunga e laboriosa: già a fine 1980 si realizzeranno i primi prototipi, con una versione basata sulla 105 TC da 120 cv praticamente definitiva a cui viene assegnato persino il nome: Ritmo 120 TC Abarth.

Ma i continui ripensamenti sul programma sportivo ritarderanno la sua introduzione sul mercato, tanto che nel contempo la versione Abarth muterà il nome in 125 TC in virtù di un ulteriore piccolo aumento di potenza. A metà 1981, al lancio della 105 TC, anche la Ritmo 125 TC Abarth è praticamente già pronta ma la sua presentazione avverrà a settembre, con l’inizio delle vendite rimandato addirittura all’’anno successivo. 

Il suo impegno sportivo sarà forzatamente limitato alla sola stagione 1982 con la partecipazione al campionato italiano in gruppo N e A nella classe 2 litri, gestita da scuderie private, su tutte Jolly Club e Grifone. Riuscirà ad aggiudicarsi il titolo di campione italiano gruppo A riservato alle turismo di serie con l’equipaggio Capone-Pirollo del Jolly Club.

Anche in questo caso un’occasione mancata, un’auto sportiva di successo avrebbe trainato le vendite con maggior vigore, andrà però un po’ meglio con la successiva serie 130 TC basata sulla Nuova Ritmo.

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