█  Nicola Materazzi, figlio del Cilento, nato a Caselle in Pittari (SA), noto per essere l’ingegnere della Ferrari. Qual è il legame con la sua terra d’origine?  

Sono molto legato a Caselle e a Sapri. Quando è arrivato il momento del pensionamento sono tornato a Sapri e l’ho trovata molto diversa da come l’avevo lasciata. Tutto sommato, al di là dei problemi di salute, faccio la mia vita, ho i miei libri che per me sono una grossa risorsa. Il libro, quando vuoi ti fa compagnia, quando non hai più voglia, lo chiudi. 

█  Ripercorriamo la sua carriera: si laurea all’Università di Napoli, dove insegna per un breve periodo, successivamente arriva la chiamata in Lancia. 

A Napoli, per un anno, ho iniziato a lavorare come assistente universitario, poi sono andato via perché era il ‘68 e non avevo voglia di farmi prendere a calci dagli studenti. Ho sempre avuto la passione per le auto, per questo, ho provato a propormi inviando due o tre lettere ad alcune case automobilistiche. 

La prima risposta che ho ricevuto è arrivata dalla Lancia e sono andato a Torino a fare il colloquio. Chi mi ha selezionato probabilmente non ha troppo apprezzato la mia preparazione, non ho avuto modo di frequentare le scuole specializzate di Torino, ma ha premiato soprattutto la mia passione e mi ha assunto. 

Inizialmente sono stato assegnato all’Ufficio Tecnico, avevo l’incarico di occuparmi dei calcoli, non c’erano i calcolatori elettronici come oggi, all’epoca bisognava inventarsi un proprio metodo di calcolo.

Quando è arrivato il momento di fare una vettura da corsa, come elemento dell’Ufficio Tecnico, ho partecipato al progetto della Lancia Stratos, macchina che ha vinto 5 campionati del mondo, non proprio l’ultima arrivata. ►