█ Un giovane che oggi parte dal Cilento, alla fine del proprio percorso di studi come fa ad avviare la propria carriera e affermarsi? Di cosa deve tenere conto?
Rispetto alla mia esperienza, oggi ci sono vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è legato ai numeri, ai miei tempi al reparto corse eravamo 96 persone, oggi sono 1.300, aumentando l’organico è quindi più facile trovare lavoro nel settore. Per contro, chi sceglie questo percorso deve essere necessariamente predisposto al sacrificio, non è proprio semplice lavorare nei reparti corse.
Lavorare in questi reparti significa mettere da parte la propria vita privata, in un anno ho fatto 42 domeniche in giro per il mondo e non è proprio bello, all’epoca avevo trent’anni e si poteva pure fare. Saltavo dal Sudafrica alla Svezia, dalla Svezia alla Spagna, era tutto pagato, i biglietti degli aerei prenotati, mi dovevo solo presentare con la valigetta, prendevo l’aereo e andavo. Ma tutto questo non si può fare per sempre.
Se solo dieci anni fa mi avessero offerto di fare questa vita, gli avrei detto: “Ma andate… da qualche altra parte”. All’epoca l’ho fatto molto volentieri perché ero all’inizio della mia carriera, ero giovane e mi sentivo di dover approfittare di quella opportunità che mi veniva offerta.
Andare in giro per il mondo e seguire i rally mi ha permesso di accumulare una grande esperienza in soli sette/otto anni, per acquisire la stessa esperienza lavorando in fabbrica sarebbero stati necessari trenta/quarant’anni, perché non è la stessa cosa.
Tutto sommato sono contento perché mi ha dato la possibilità di poter fare quello che mi piaceva, non l’ho mai visto come un sacrificio.
Il segreto della buona riuscita di un lavoro è la passione, senza di essa non si arriva da nessuna parte.
█ L’ultima battuta per i ragazzi e il futuro, cosa deve fare un giovane per emergere?
Innanzitutto trovare qualcosa su cui riversare le proprie passioni, questo è fondamentale, e poi naturalmente da questa passione farne scaturire tutta una serie di applicazioni. Oggi purtroppo, ribadisco purtroppo, la meritocrazia è stata messa un po’ da parte e questo è un grosso danno per gli italiani.
Io avrò svezzato in tutta la mia carriera, senza esagerare, un’ottantina di giovani ingegneri. Gli ultimi due lavoravano in Italia ed erano sempre scontenti, ho consigliato loro di andare uno in America e l’altro in Germania perché in Italia non sarebbero mai stati valorizzati per quello che valevano. A tutt’oggi sono ancora lì e sono soddisfatti.
L’ultima volta che uno dei due è venuto in Italia è passato a trovarmi, mi ha detto che riceve continuamente proposte dalle università italiane per tornare. Gli ho risposto: “Non tornare, ti fanno arrivare in Italia e ti mettono in un cantuccio”. Lui si interessa di nanotecnologie che è un po’ la scienza del futuro, in Italia, purtroppo, la situazione è quella che è.
Quando sento i nostri Ministri rabbrividisco, vogliono ridurre gli anni di pensione perché devono subentrare i giovani. Non hanno capito che devono creare nuovi posti di lavoro perché fino a quando sono sempre gli stessi, noi non ne verremo fuori. Questa è la tragedia italiana. ▄
2016
Il Video dell’Intervista
L’intervista a Nicola Materazzi raccolta da Nicola Senatore nel 2016 e trasmessa all’interno del programma televisivo: “L’Altra Storia – Terra Mia“.